"Nasce a Pisa la tecnologia del pilota automatico" 13/10/2017

[...] Due aziende del territorio pisano stanno lavorando allo sviluppo di una tecnologia per mettere a punto il pilota automatico dell'automobile. Si tratta della Evidence di Ghezzano (Pisa) e della Pitom di Navacchio (Pisa) che fanno parte del progetto europeo Hercules, che coinvolge anche la Magneti Marelli e l'Università di Modena e Reggio Emilia. [...] Accanto all'azienda pisana ci sono partner italiani e stranieri, provenienti da Svizzera, Germania e Repubblica Ceca. Finanziato con tre milioni dalla Commissione europea, Hercules dovrà creare una tecnologia per automatizzare i veicoli, al pari di quello che stanno facendo colossi come Google o Tesla.

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"Sicurezza, un buon affare(sulle ali dei droni hi-tech)"

[...] Sui droni e sulle loro applicazioni puntano, tra le altre, Pitom e Ids di Pisa, due realtà diverse che fotografano l’identità e la dinamicità del settore. «Noi siamo nati nel 2011 come start up ma ci occupiamo di droni in ambito civile dal 2004, quando eravamo ricercatori all’ateneo pisano — spiega Roberto Mati, fondatori e Ad di Pitom, azienda che fattura poco meno di un milione di euro e impiega dieci persone — Ci siamo create una nicchia di mercato tra I prodotti cinesi, con un ottimo rapporto qualità prezzo ma chiusi, con tecnologia cioè non rinnovabile, e quelli con tecnologia open source che proprio per la loro aperture possono presentare problemi di sicurezza o accesso ai dati. Produciamo infatti il “cervello” di questi apparecchi, l’autopilota, in modo personalizzato per ogni cliente e richiesta, per usi civili o per la difesa, ad esempio un sistema innovativo di identificazione automatica delle persone, con grande attenzione alla sicurezza degli apparecchi».

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"Tra serre, idroponica, droni e sensori, il futuro delle orticole e' dietro l'angolo"

Dalla terra al cielo, perché archiviata la parte relativa a serre e affini il convegno grossetano ha toccato anche il tema dei droni (sistemi a pilotaggio remoto) e del loro utilizzo in agricoltura, siano essi ad ala fissa o multirotore, assimilabili a qualcosa di simile rispettivamente agli aerei e agli elicotteri. I primi sono usati "soprattutto negli Stati Uniti, dove le estensioni degli appezzamenti sono molto grandi, perché permettono di coprire grosse distanze in poco tempo. Il secondo tipo invece ha vantaggi in aree frammentate, può fermarsi in aria e può seguire pattern (leggasi rotte, ndr) più complesse", spiega Giuliana Profeti, della Pitom, società specializzata appunto nello sviluppo e nell'uso di droni. Con i droni in campo, continua la Profeti, "è possibile misurare lo stress idrico delle piante, lo stress da nutrienti, così come si possono riconoscere le infestanti. Tutto sta nella calibrazione dei sensori e nel sapere cosa si sta cercando". [...]

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"Un drone tuttofare. E così volano anche le nostre aziende"

[...] Il cuore a Navacchio. Ma se la Toscana è in prima linea a livello nazionale, il merito va anche a aziende come la Pitom, sede nel Polo tecnologico di Navacchio, dove dei droni si costruisce il cuore. «Ci occupiamo infatti della loro “intelligenza”, cioè dei circuiti che permettono di eseguire certe azioni su richiesta del cliente - conclude Michele Franchi, 33 anni, uno dei titolari -. Chip che si possono applicare a mezzi aerei, ma anche di terra e di mare: è già di un po’ di tempo fa la nostra barca in grado di navigare senza pilota a bordo».

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